A distanza di due settimane dalla cancellazione di Chasing Life, il produttore esecutivo Patrick Sean Smith conferma che non vi sono più chance per la serie; “speravamo di poter concludere in un film di due ore o in un paio di episodio – ma il network ha deciso di no. Per quanto riguarda il tentativo di vendere altrove, non credo che avrebbe avuto molto senso”. Ma cosa sarebbe successo in caso di terza stagione? L’EP lo rivela nella seguente intervista!
TVLine | Pensava ad un qualche salto temporale?
Non sarebbe stato enorme. Sapevamo che qualcuno avrebbe viaggiato in Italia per far ragionare April e sarebbe stata Sara ad avere l’impatto maggiore. Ma avevamo anche immaginato di un sogno con Leo che la ispirava a combattere e tornare in battaglia. In entrambi i casi sarebbe tornata a Boston e si sarebbe sottoposta al trapianto e poi un salto temporale per vedere cosa sarebbe successo.
TVLine | Così sarebbe sopravvissuta? Nel format originale lei batte il cancro ma poi viene investita da un autobus o qualcosa del genere.
[Ride] Sì, era un incidente d’auto o qualcosa del genere. Non sia mai stati obbligati ad esso, abbiamo fatto la nostra versione. Non so se con i miei partner saremmo stati sulla stessa pagina per come la serie si sarebbe dovuta concludere, ma non credo che sarebbe andata così. Non credo che sapessimo se lei viveva o moriva, ma tutti dobbiamo morire, che sia tra uno o tra 50 anni. Volevamo che la serie invogliasse a vivere in quel modo.
TVLine | Lei non ha sempre dato agli spettatori ciò che volevano, ma del resto la vita non è così.
Assolutamente. Credo sia stato triste per alcune persone – forse avremmo dovuto avere Lady Gaga nel nostro show con un’immensa orgia sanguinosa [riferimento a AHS: Hotel] al fine di portare più spettatori– ma io non cambierei nulla. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo qualcosa che ha parlato con le persone che volevano le loro storie raccontate con una voce onesta. Continua a leggere